Temporali per 48 ore, poi sarà “AprilGiugno”: l’estate d’aprile

Avremo un periodo bizzarro che ci ricorderà ancora una volta che i cambiamenti climatici sono in atto: non è normale passare dai 30°C all’ombra alla neve quasi in collina, poi di nuovo alle creme solari dell’estate d’aprile

           

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se si ammette che il cambiamento climatico esiste si finisce per essere complottisti, catastrofisti dunque mi chiedo, chi vive in montagna potrebbe dirvi che assistono a grossi cambiamenti, oppure i contadini potrebbero asserire lo stesso, inoltre anche se volessi mettere da parte l'ammettere o meno che sia in corso un cambiamento climatico, dalla mia esperienza nella nazione dove vivo da 6 anni si è passati dall' avere tempeste di neve a vedere solamente due nevicate durante l'inverno e se piove non dura piu' di un giorno mentre prima si assisteva anche a due tre giorni consecutivi di pioggia, inoltre chi è sempre vissuto qui mi raccontava che 30 anni fa la neve era a terra dai due ai 4 mesi consecutivamente...bel cambio pensando che questo anno si sono viste nevicate solamente due volte.


Togliermi una curiosità, voi vittime di censura, nonostante siate sui social 24 ore al giorno fracassandoci le palle con deliri no Vax, che siete scesi in piazza urlando "libertà" perché effettivamente il fatto stesso di poterlo dire in un luogo pubblico davanti a tutti ogni 3x2 è palese segno di regime vaccinale che vi impedisce di dire la vostra, con tanto di scritte sui muri, botte al personale medico, eccetera, com'è che riuscite a tirare fuori i vaccini anche quando non c'entrano assolutamente nulla? Cioè ma non sarebbe meglio andare da uno psicologo? No perché è pagato dalle lobby? E soprattutto, a proposito di "nessuna correlazione" come mai gli scettici del clima sono sempre anche no Vax? C'è tipo una gara a chi ha più sfighe tutte assieme? Nonostante le nostre 3 dosi, tranquilli che voi continuate a vincerla eh!


ottimo, anche con il cambiamento climatico andrà tutto bene. Nel frattempo, la vita media si è raddoppiata e la popolazione umana è passata in pochi decenni da 4 ad 8 miliardi di persone, in media in buona salute, e che se la spassano non più nella famosa valle di lacrime, ma in una enorme festa di massa permanente che dura tutto l'anno nella malefica società globale del capitale anglo american coloniale modello mcdonald coca-cola, nonostante l'impatto ambientale abnorme prodotto sul pianeta dalla crescita incontrollabile dell'ometto autodefinitosi sapiens. Evidentemente, campare in una discarica tossica inquinata degradata avvelenata sovraffollata caotica fa più bene che male, alla salute. E la famosa scienziata Rachel Carson, la quale aveva previsto già negli anni sessanta che in un paio di decenni avremmo assistito alla primavera silenziosa, con tragiche conseguenze per l'umanità? Si era sbagliata, anche lei, come i tanti comunisti rivoluzionari combattenti per decenni anche in Italia contro il capitalismo liberale. Anzi, molti di loro sono in seguito diventati i servì più sciocchi dello stesso capitalismo che odiavano, dichiarando persino di non essere mai stati comunisti, per non fare brutta figura con i capitalisti, in cambio di miserabili posizioni e carriere piccolo borghesi, di accatto.


Paolo Slama io sono abituato a guardare l'evidenza, potrei fare un sacco di riferimenti sulle previsioni disattese della comunità scientifica, se vuole appena posso le elenco nel dettagli con riferimenti precisi, a braccio mi ricordo che nel 2022 cioè 2 anni fa avevano previsto che Amsterdam e Venezia sarebbero state sommersa da almeno un metro di acqua a causa dell'innalzamento dei mari, i ghiacciai alpini sarebbero dovuti rimanere senza ghiaccio intorno al 2018 , desertificazioni varie in giro per il mondo ecc ecc.. la stessa comunità scientifica che oggi è convinta di questo, il problema è che non chiediamo conto a nessuno delle puttanate che dicono, anzi continuiamo a dargli credito...


“E la siccità del 2023 che fine ha fatto ? Il ponte della Becca, i resti preistorici che emergevano dal Po', il mare che risaliva da Comacchio lungo il Po... Tutto finito, anche la commedia della Marmolada a secco di neve dopo che 5 metri l'hanno sommersa, così come la Val d'Aosta, Livigno, e tutte le 7 gare di sci sospese per eccesso di neve. I record di innevamento sono stati importanti in Russia, con 2 m a Mosca e molti di più in Siberia, in Finlandia ancora sono bloccati per la neve, il ghiaccio per la prima volta ha creato un collegamento tra Islanda e Groenlandia (certo non per pattinare ), in Libia hanno avuto più acqua in questi mesi che in tutta la loro storia, idem in Arabia, etc etc etc ... Se questo accade con il caldo, figuriamoci ora che El Nino finisce i suoi effetti...”


Edgar Serrano , Azzo c'entra? Mai buttata la spazzatura per le vie e neppure nei boschi, abbiamo il porta a porta e Brescia è una delle città più pulite d'Italia ma osservare che c'è un martellamento mediatico su situazioni che sono state abbondantemente già esistite in passato desta un vero fastidio. Si vuole che smettiamo di spostarci in auto o comprare l'auto elettrica, metterci i pannelli solari anche dove abitualmente non batte il sole? Che altro vogliono da noi? Romperci le da mattina a sera fa solo l'effetto contrario. Solo business, business, comprare i campi coltivati per metterci distese di pannelli solari che irradiati aumentano la temperatura del 30 per cento, toglierci la carne per darci insetti che sono tutta cheratina? Ma che vadano tutti a quel paese


LA NEVE CHE NON C’È: LA RICERCA DI EURAC SUGLI ULTIMI 20 ANNI.
Il gruppo di ricerca di Eurac Research (Giacomo Bertoldi, Michele Bozzoli, Alice Crespi, Michael Matiu, Lorenzo Giovannini, Dino Zardi, Bruno Majone), in collaborazione con l’Università di Trento, ha pubblicato i dati storici sulle precipitazioni nevose messi a disposizione dalle Province autonome e dal prezioso lavoro dell’associazione Meteo Trentino Alto Adige e li ha interpretati in relazione alle fasce di quota e ad altri parametri climatici.

I risultati delle analisi mostrano come in generale i trend delle nevicate dal 1980 al 2020 sono diffusamente negativi in tutto il Trentino Alto Adige, con picchi fino a meno 75 per cento. I dati più negativi si registrano a inizio e fine stagione; solo nel cuore dell’inverno, tra gennaio e febbraio, e attorno 2.000 metri di quota, le nevicate sono stabili o addirittura in crescita in poche stazioni di misurazione come quelle dei passi Rolle e Tonale, che registrano un aumento attorno al 15 per cento.

Nei fondovalle la mancanza di neve, pur non danneggiando direttamente l’economia dello sci, ha comunque cambiato del tutto la percezione dell’inverno. Ovunque si registra un aumento delle temperature medie, con picchi fino a 3 gradi.

Del 75 per cento nella città di Bolzano e del 46 per cento a Trento, tanto è diminuita tra il 1980 e il 2020 la neve fresca accumulata per stagione, cioè la somma dei centimetri di neve che cadono tra ottobre e aprile. Ma se nei capoluoghi di provincia la mancanza di neve è sotto gli occhi di tutti ormai da anni – tanto che le rare nevicate occupano spesso le prime pagine dei giornali – a preoccupare di più i ricercatori sono i numeri negativi di altre località.




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