“Il greco antico, che divertimento”. Enrico Accettella vince l’Agon Politikos: primo su 100 al concorso internazionale

"Le traduzioni non le vivo come un lavoro, le faccio con piacere, mi divertono. Il latino e il greco non sono lingue morte, bisogna anzi far sì che sopravvivano"

           

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Diciamoci la verità, nel mondo di oggi, il greco ed il latino, non sono materie formative. Inutili i soliti discorsi che si fanno intorno alla costruzione delle nostre lingue derivanti da quelle antiche. Oggi l’unica lingua che conta è l’informatica e la matematica. Ed in generale la “lingua” che conta è quella dell’economia dominante. Potete inorridire quanto vi pare o criticare quanto vi pare ma sapete che è così.

Bravo a questo ragazzo per il suo hobby, spero lo coltivi se lo rende felice e se ci sarà qualcuno che vorrà imparare queste lingue ben venga, ma la formazione OGGI di uno studente non può e non deve passare da qui. Bisogna incrementare le materie scientifiche visto che l’Italia (come sempre) è maglia nera


Elisabetta Bordoni solo perchè si lavora nel mondo della scuola non significa comprendere tutto. La scuola è un mondo chiuso e molto sfumato come concetto. E spesso non prepara a quello che c’è fuori (attenzione non sto facendo nessun riferimento personale a lei in quanto non la conosco e quindi non mi posso permettere un giudizio personale, cosa che invece lei fa con me chiedendomi di qualificarmi). Beh le posso dire che ho sia insegnato, sia lavorato nel mondo esterno e per delle multinazionali (lavoro attuale), sia essere stato (e lo sono tutt’ora) a contatto con bambini e ragazzi dando supporto nelle materie dove sono manchevoli (le materie scientifiche ovviamente). Di sicuro per esprimere un giudizio generale e ripeto fino alla nausea OGGETTIVO sullo stato attuale delle cose, non occorre qualificarsi


Io non ho mai capito questo magnificare lo studio delle lingue morte, spesso si vuole costringere persone a studiare greco e latino perché secondo qualcuno è la forma più alta della cultura. Nulla di più sbagliato. Lo studio del greco e del latino è un esercizio intellettuale e basta che a livello pratico vale a poco. Sforzo intellettuale al pari della matematica, della fisica, della chimica e dell'informatica. Solo che quest'ultime sono anche utili a livello pratico. Va benissimo fare uno sforzo intellettuale fine a se stesso, va bene anche imparare a suonare uno strumento musicale per esempio. Ma questo magnificare lo studio delle lingue morte per me è solo un retaggio della riforma Gentile


Cinzia Pasqualini ecco io ho studiato il latino per 5 anni, così come la filosofia. Ho letto tra le altre cose il simposio di Platone e la nausea di Sartre, quindi lei non studiando sa quanto sia utile saper tradurre da greco e latino, e sa con certezza che sviluppa l'intelletto più di imparare a suonare uno strumento musicale o imparare a scrivere codice per programmare. Ecco lei non sa perché non ha studiato. Si chiama effetto effetto dunning kruger. Ma se il suo bias cognitivo la spinge a pensare che chi sa il latino è un intellettuale e chi è un tecnico è un povero di cultura, mi spiace signora mia lei sì che ha la mente chiusa


Elisabetta Bordoni se si scambia la realtà oggettiva con arroganza allora è certificato che non si capisce il mondo nel quale ci troviamo. Un mondo fatto di numeri, scienza, matematica, informatica, intelligenza artificiale, tutte materie che rendono le altre nazioni avanti anni luce da noi, che le rendono ricche e competitive. Ripeto, se non si vede o si capisce questa cosa, si è rimasti ancorati al mondo che non esiste più. Siamo sorpassati, siete sorpassati, siete “vecchi” come mentalità. Il mondo non aspetta, lascia indietro e chi si è visto si è visto. Non vedo nessuna arroganza nel sottolineare una verità davanti agli occhi di tutti. Lo vedo sulla mia pelle, nella fatica che faccio per rimanere al passo con il presente ed essere competitivo nel mondo del lavoro (ed ho sempre studiato materie scientifiche e preso lauree scientifiche). È il sistema Italia che è arretrato, perchè sono arretrati gli italiani, come pensano, come agiscono, come sono


Marina Capo esattamente questi concetti fanno e faranno rimanere i nostri ragazzi in continuo inseguimento verso il mondo, il futuro e li faranno rimanere in una bolla di non competitività assurda. In Cina (giusto per farvi capire il mondo nel quale vivete) un bambino delle “medie” ha delle competenze matematiche/fisiche di gran lunga superiori a quelle dei nostri ragazzi al liceo. Ed è con queste persone che i ragazzi dovranno battersi per rimanere al passo e competere nel mondo del lavoro. Confrontarsi con loro con le armi del latino/greco è (per citare il tuo commento semi filosofico ma che non vuol dire nulla all’atto pratico) andare in battaglia con un coltellino svizzero contro le mitragliatrici. Spero si capisca il senso


Mike Rossiello a livello pratico, nella vita (e non solo lavorativa) il vantaggio di studiare e imparare a tradurre una lingua (anche quelle “morte”, come le chiami) é:
1) imparare a porre il tuo punto di vista da parte per metterti in ascolto di un messaggio; 2) imparare quindi a cambiare prospettiva; 3) sviluppare capacità di comprensione del testo, facendo caso al contesto, all’uso del lessico, alla coerenza; 4) sviluppare senso critico; 5) raggiungere malleabilità di pensiero, capendo che non tutto può essere espresso sempre con gli stessi vocaboli: se esistono 50 parole, sotto la definizione di una parola, queste non sono tra loro sinonimi, ma avranno sfumature semantiche diverse; 6) aumentare la ricchezza del proprio lessico implica aumentare la ricchezza del proprio pensiero.

Non é un esercizio intellettuale e basta: sapere parlare, usare un linguaggio ricco e articolato é corrispondente a usare in modo più preciso il pensiero. E questo non é mai solo un discorso teorico. É sempre pratico.


Fede Fede Dipende. Personalmente ho trovato decisamente utile nel proseguire gli studi l'aver fatto "allenamento" al Classico con gli "scontri" con il latino ed il greco, la lotta per comprendere quel che Auerbach aveva compreso della "Divina Commedia", le testate date contro la scoperta della prospettiva dei grandi pittori del 1300 eccetera eccetera eccetera. Una volta compreso l'aoristo si può affrontare qualsiasi cosa, anche le Trasformate di Fourier. Aver avuto a che fare con la metrica delle ecloghe di Virgilio mi ha aiutato e parecchio nel diventare, in pratica, un "madrelingua inglese".

Certo, se devo svitare una vite a brugola mi tocca prendere tutto il mazzetto delle chiavi, ma la preparazione culturale ed "allo studio" che mi ha dato il classico non la spartirei con nient'altro. E' anche merito di chi ho avuto davanti, seduto sulla cattedra.

Saluti, Raffaele


Salvete omnes! Cives, Romani, amici, date mihi aures (Friends, Romans, countrymen...) Shakespeare. Vedere uno studente a cui piace studiare il latino e il greco e' qualcosa che fa gioire il cuore, l'anima, le lingue moderne. Alcuni commenti indicano di far studiare l'inglese onvece del greco o del latino. Ma permettetemi di dire una semplice cosa riguardo l'inglese. La prima lingua dell'Inghilterra e' stata il LATINO, come dice Tacito in AGRICOLA. Winston Churchill ha glorificato l'azione civilizzatrice di Roma: "WHERE CAESAR CONQUERED CIVILIZATION DWELT". La lingua inglese e' speciale, ha due parole per dire la stessa cosa: una di origine latina, e l'atra di origine germanica, v.g. Liberty-Freedom, intelligent-smart, nation-country,... tutti i verbi inglesi che terminano in -ATE sono della prima conigazione sia latina che italiana: indicate, create, procrastinate, dedicate, formulate, separate, integrate, segregate... che poi in inglese sono usati sia come infinitivi che come imperativi. Conclusione: il latino vive nell'italiano, nel francese, nello spagnolo e NELL'INGLESE. Queste lingue sarebbero morte senza la linfa vitale del Latino. Valete omnes.


10ºLorenzo Paoletti "Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto “sonoro” potrà parlare per un’ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino." (G. Guareschi)




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