Il party per i 60 anni del direttore del Tg1 diventa il red carpet del melonismo con ministri, volti tv e Lotito con l’aquila

La festa di compleanno di Gian Marco Chiocci nella villa romana sull’Appia in cui è stato girato “Compagni di scuola”. Sangiuliano, Piantedosi e Salvini con fidanzata. E spunta anche Giuseppe Conte

           

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Francesco Palopoli mi dispiace x te ma i miei beniamini sono altri, o ne sono alla ricerca. Per quanto riguarda Bari, non so dove lei viva, ma le posso garantire che e' cambiata e non di poco, e la mafia e' una questione nazionale, e vedra' che il sindaco ne uscira' a testa alta. Poi se deve ragionare da tifoso sono problemi suoi. A me a prescindere vedere tutta questa mondanita' esibita quando mezza popolazione stenta ad arrivare a fine mese, mi fa ribrezzo che sia dx o a sx, ripeto non ho padroni da difendere o a cui sono a libro paga.


NELLA REDAZIONE DI "LA REPUBBLICA" VOLANO STRACCI: "SAMBUCA" MOLINARI DURERÀ QUANTO UN GATTO IN TANGENZIALE

Stanotte 100mila copie appena stampate di La Repubblica sono state mandate al macero. Motivo?
A "sambuca" Molinari non piaceva un articolo di Giovanni Pons inserito nell'inserto Affari&Finanza che trattava i "legami sbilanciati tra Italia e Francia in tema di politica industriale", in particolare su Stellantis dove circa il 26% è in mano alla EXOR, il tesoretto degli Agnelli/Elkann che, neanche a farlo apposta, sono anche gli azionisti di maggioranza del gruppo Gedi che edita, fra l'altro, La Repubblica.
Questo tanto per farvi comprendere quanto è "libera" l'informazione di casa nostra.

Risultato: tutta la redazione del giornale si è rivoltata contro il poro schifoso suo direttore che, pur di servire fedelmente il padrone, per la seconda volta in pochi mesi si è beccato il plotone d'esecuzione dei suoi giornalisti, (la prima volta fu a febbraio scorso quando il "sambuca" dovette stracciare un articolo sulle esternazioni pro-Gaza e pro-Pace che il rapper Ghali fece dal palco di Sanremo, reo di non aver parlato anche del pogrom del 7 ottobre.

Non per questo il poro Molinari verrà cacciato perché la sfiducia della redazione non è vincolante, ma ci avventuriamo a profetizzare che a breve sarà costretto a passare il testimone, per lui l'aria di redazione de La Repubblica è diventata tossica. E gli stessi Agnelli/Elkann lo sanno bene, i loro direttori durano quanto un gatto in tangenziale e non per questo si preoccupano: bruciato un cane da riporto se ne trova un altro.




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