Generazione senza figli. Tra le coppie no kids, una su due lo è per scelta: “I soldi non c’entrano, non vogliamo essere genitori”

Nell’Italia dell’inverno demografico, sono sempre di più le persone che non sentono la procreazione come un imperativo biologico e sociale. “Amiamo una vita dove possiamo avere il pieno controllo delle nostre giornate” [di Maria Novella De Luca]

           

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Maria Grazia Lai le è aggiornata sulle paghe e orari di lavoro del mondo di oggi?
Parliamo di 50/60 ore settimanali per paghe che vanno dai 600 di media al sud e poco più di mille al nord.
Con questo non solo non le resta tempo per vivere, ma le assicuro che non ci paga né le bollette, né il cibo né la benzina, altro che ristoranti ecc poi mi scusi ma i vestiti servono, lei esce senza?
In un contesto dove non c'è il tempo né la situazione economica sufficientemente, almeno per le cose essenziali, secondo lei come si può mettere al mondo dei figli?
Chi è più fortunato e ha i mezzi deve parcheggiare i bambini anche piccolissimi in asili o baby sitter, bambini che crescono vedendo i genitori per lo più solo a fine giornata e la domenica, salvo per chi lavora in attività aperte 7 giorni su 7.
Inutile stare qui a colpevolizzare i giovani o le persone, perché viene negata la vera realtà e anche quanto questa realtà influisca sul pensiero e sulle scelte.
Poi ci sono persone che non vogliono figli, come ci sono sempre state, ma sono la minoranza.
Sento parlare di sacrifici come se tutti facessimo una vita facile e non fossimo disposti a cedere nemmeno un pezzetto del nostro tempo, pensiero totalmente distaccato dalla realtà in cui viviamo.
È che questo paese ormai è fatto per lo più fa persone anziane, vissute in un contesto totalmente diverso e che quindi non vivono la realtà del presente, giudicando i giovani in maniera negativa sulla base di criteri che oggi non sono più attuali.
Siamo tutti pieni di debiti, cosa pensa che uno possa sacrificare quando è indebitato e non ha nemmeno i soldi per fare la spesa?
Hanno aumentato anche l'Iva sui pannolini e il latte in polvere...veda lei...


Metà lo fa per ragioni economiche, l'altra metà consapevole che lavorare ormai significa non vivere più e sa benissimo che è quasi impossibile gestire lavoro e figli senza ridursi a macchine catorcio.
Tutto questo è frutto di un cattivo stile di vita e di paghe da fame.
Questi articoli cercano di convincere tutti che si tratti di scelte consapevoli disgiunte dalla politica e dalla società.
Falso.
Abbassate le ore di lavoro e alzate gli stipendi, vedrete poi come la gente riprende a voler figli.
Anche i migranti ne fanno meno, per gli stessi motivi.
Tutte baggianate per aiutare la politica dello sfacelo umano e sociale.


Marialuisa Cremonesi scusi ma non crede che i figli fatti solo per doveri sociali saranno bambini infelici e non amati? No perche io se mi immagino di fare un figlio per questo, mi immagino violata e costretta a fare qualcosa che nella mia vita non voglio. Come potrei amarlo è farlo crescere bene? Non sarebbe meglio per lui non nascere con genitori cosi? Il dovere sociale è pagare le tasse, non buttare spazzatura in giro, lavorare e tante altre cose, ma creare vite umane e condannarle alla sofferenza non è uno di questi. Siamo creature dotate di cervello e se la denatalita è un problema, possiamo inventare altri sistemi per far andare avanti la società con meno bambini. Gia non chiediamo di nascere e lavorare per tutta la vita in un mondo pieno di miseria guerre e malattie, mi immagino l incubo se scopriamo anche che i nostri genitori ci hanno fatto perche dovevano, proprio per lavorare e vivere tra la guerra e le malattie...


Serena Violante oggi so è liberi sotto tutti i punti di vista, ma lo si era anche prima, salvo tornare indietro di tanto tempo.
Ci sono ancora oggi tanti fattori che penalizzano le donne, ma non è più come prima e non nel contesto figli ecc...basta scegliersi il compagno di vita giusto ovviamente.
Che in famiglia ci si aiuti tutti è normale, e quando dico tutti intendo tutti.
Se una donna o una coppia non ne vuole si è liberissimi di non averne, ma questo non c'entra nulla con ciò di cui parlavo io.
Oggi i problemi sono altri, non sono più le scelte sui figli o meno ma il razzismo, le discriminazioni e altri fattori.
Io provengo da famiglie dove tutti hanno studiato e non erano persone benestanti ma normali.
Chiaro che nei paesi o nei ceti sociali dove da generazioni la scuola non è mai stata frequentata le cose sono diverse, ma il linea generale oggi si è liberi, non viviamo più in una società dove si è "costretti" a sposarsi o fare figli per "forza".
Non so perché dici che oggi siamo costrette a prenderci cura di tutto e tutti.
Chi ha una famiglia deve fare il suo, che sia donna, uomo, figli...chi non ne ha fa come gli pare, è una scelta libera.
Però ripeto dipende dalla coppia, se ti trovi un marito o compagno con mentalità arretrata o comunque maschilista/patriarcale...allora si che ci si può ritrovare come descrivi ma questo sta nella scelta che facciamo noi della persona con cui condividere la nostra vita.


Serena Violante se rileggi il mio commento a cui hai risposto ti rendi conto che sei andata fuori tema.
Si parla di figli, del perché la gente ne fa sempre meno.
La mia idea, che è anche supportata da dati ufficiali, è che con paghe da fame ed orari di lavoro che non lasciano il tempo per vivere la gente desiste perché diventa davvero un'impresa avere anche un solo figlio.
In Italia mancano gli asili nido, i costi non sono più alla portata della maggioranza della popolazione, le coppie lavorando più di 50 ore a settimana non hanno né il tempo né i soldi per poter accudire un bambino.
E via così per tutto il resto.
Ci sono persone che per scelta al di là di tutto questo non ne vogliono, ed è più che lecito, ma tutti gli altri sono costretti ad una scelta obbligata perché la vita che ci costringono a fare, totalmente immersa nel lavoro e con paghe che non garantiscono nemmeno la sufficienza non si ha più la possibilità di scegliere.
Non sto parlando del ruolo della donna nella società, non è questo l'argomento.
E comunque al di là che questo paese sia culturalmente indietro, oggi noi possiamo scegliere che ruolo avere, salvo la sottomissione al mondo del lavoro di cui non possiamo fare a meno.
Ma il tema resta quello delle troppe ore e paghe troppo basse, se non ti restano tempo r soldi per vivere la tua libertà è compromessa.
Penso di essere chiara.


Sauro Botte veramente la connessione è molto più diretta di quanto sembri. Il welfare è già collassato, non è pensabile che ci siano sanità e pensioni quando queste generazioni saranno anziane e si troveranno senza qualcuno che dia loro una mano. Dobbiamo per forza tornare a pensare ai figli come bastone della vecchiaia, o, per come la vedo io, perché restituiscano quello che hanno preso in gioventù.
Sono proprio queste generazioni che scopriranno come avere figli sia una ricchezza. La mia tutto sommato avrebbe anche potuto ancora contare su uno stato sociale decente, ma è l’ultima. Nel 2050 ci saranno (e la demografia è una scienza esatta) cinque pensionati per nato. E l'ultimo problema sarà l'anidride carbonica...


Tante donne a 30 anni voglio, giustamente, fare altro: oggi il mondo non è quello dei baby boomer, e neanche quello della generazione x; ci sono opportunità di studio, di carriera, di viaggio, che 40 anni fa la gente non si sognava. La gente negli anni 70 faceva figli prima dei 30 anni, oggi l'età si sposta in avanti perché non si vuol rinunciare a tutto questo.
Però è anche vero che col tempo si cambia e quello che sembrava importante magari viene ridimensionato oppure ci sono nuove priorità; la scelta di non fare figli non può essere presa per definitiva a 30 anni, c'è il rischio di soffrire molto più avanti quando amici, cene, aperitivi e viaggi sono giunti a noia.


Serve semplicemente capire che il requisito basico per la sopravvivenza di una specie è che la coppia generi figli. Questo è il livello base della scala dei bisogni. Poi si puó avere tante altre cose, ma se manca il livello base, la costruzione non sta in piedi e quindi perderai anche tutte le altre cose (no figli = niente pensioni, niente stato sociale, niente servizi perchè sono pagati con le tasse di chi lavora).

Comunque questo articolo fa piazza pulita dei tanti luoghi comuni per cui la denatalità sarebbe dovuta a mancanza di strutture o sussidi. É semplice mancanza di volontà. L'errore è avere cresciuto una generazione di Quitter, che non sa impegnarsi.


Paige Saywell una persona che si trova catapultata in un paese del tutto diverso, che non ha avuto modo di studiare e fare tante altre cose ci sta tutto che debba recuperare ciò che ha perso ora che può.
Però bisogna guardare in grande, non solo la realtà che ci circonda.
Sicuramente nessuno o quasi vuole più famiglie di 4/5/7/9 figli, questo si, ma almeno la metà non né voglia per scelta e non per un problema legato al lavoro e ai soldi no.
Poi nessuno ha mai detto che i figli sono l'unico obbiettivo, fanno parte della vita, della famiglia ma di certo non sono l'unico elemento.
Tante persone nemmeno si sposano più perché hanno paura in caso di divorzio delle conseguenze economiche...e tanti non si separano per lo stesso motivo.
Un paese con le pezze al c.....è ovvio che porta la gente a cambiare prospettiva.
Per altro i giovani in massa vanno tutti via.
Siamo senza medici ed infermieri...
Penso ci si debba preoccupare di questo.


10ºSerena Violante siete una minoranza, e ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma non mi sta bene che i giornali usino questo come scudo per camuffare tutte le mancanze della politica sulle problematiche gravi in cui sono le persone.
Tutto qui, non è difficile da capire il mio concetto.
Ci sono 2 milioni di poveri in più rispetto allo scorso anno, la gente è piena di debiti, non si arriva manco a pagare le bollette, e si lavora come schiavi arrivando anche a 60 ore di lavoro a settimana.
Chi in un contesto del genere si mette a fare figli senza pensieri?




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