Solo uomini da Vespa per parlare di aborto. Il Pd: “L’Italia di Meloni non è un Paese per donne”. Avs: violato codice etico Rai

Il fermo immagine dello studio di Porta a Porta diventa virale sui social. Esplode la polemica, pronta un’interrogazione in Vigilanza

           

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Guardate che gli invitati li decide la conduzione del programma, mica il governo.
Ed inoltre basta con questa inutile ipocrisia della sinistra di difesa della donna.

Questo è l’ennesimo tentativo ignobile, miserabile della sinistra di rendere la Meloni una donna NON donna, solo perché di destra. Solo perché non ce l’hanno fatta loro a far eleggere una donna come prima presidente del consiglio italiana. Anzi veramente non volevano dato che non ce n’era nemmeno una candidata.

Se vogliamo da ciò si evince l’ipocrisia della sinistra a cui in realtà delle donne non importa nulla perché denigrare, sminuire questa enorme vittoria delle donne tutte che hanno visto la prima donna eletta presidente pur di favorire il loro partito, non è come detto un ignobile gesto verso la Meloni, ma verso tutte le donne in primis


ASTENSIONE DAL VOTO EUROPEO alle fastidiose catene dello stato borghese e capitalista nazionale, che assicurano il cittadino saldamente alla tirannide temporale, si è voluto dare maggiore forza e vigore, attraverso nuove e ancor più tenaci catene europee.
Manipolando le masse, al fine di abusare del consenso estorto con la frode e l'inganno agli elettori, attraverso la propaganda dei partiti politici corrotti. Rassicurando gli elettori creduloni, circa il benessere socio-economico raggiunto con la nuova Unione europea, a garanzia, in primis, della sicurezza dei cittadini e della pace fra le nazioni. Nella mistificazione del riconoscimento dei diritti sociali e di quelli dei lavoratori e, di una più ampia e condivisa partecipazione democratica e gestionale delle risorse economiche del Paese. Esattamente il contrario di ciò che poi invece nei fatti è realmente accaduto in Europa su tutti i fronti.
Con l'Europa, che ha finito col mangiarsi i partiti, la democrazia rappresentativa e la residuale sovranità popolare ancora concessa al popolo italiano dalla Costituzione.
Lo scopo era del tutto evidente: controllare le masse, acciocché siano docili e sottomesse al sistema dato. Asservite alle logiche di controllo e di sopraffazione imposte per nome e per conto del capitalismo europeo e dei mercati.
Il meccanismo impiegato per sopraffare le libertà individuali e piegare così la volontà dei popoli, risulta essere sempre il medesimo. Feudalesimo, capitalismo, comunismo di stampo sovietico, fascismo, sciovinismo ed europeismo, rappresentano il Giano bifronte, le diverse maschere dietro cui si nasconde la brama di potere, la prassi della prevaricazione attuata dai potenti della terra.
Calpestare le libertà, annacquare la democrazia, negare libertà e diritti fondamentali dell'individuo, diventano ad un tempo motivo e orgoglio di quelle collettività che hanno saputo lottare con forza per la libertà.
Di qui, la necessità prioritaria per l'Europa di allontanare il cittadino dall'orizzonte della comprensione dei fenomeni sociali che gli stanno di fronte. Allontanarlo dalla partecipazione politica attiva, attraverso una legge elettorale che ne impedisce di fatto l'accesso ai gruppi di cittadini non omologati dal sistema, il quale gestisce e sovrintende per conto dell'Europa la politica italiana.
Creando artificiosamente un struttura di potere politico sovranazionale capace essa di assoggettare i partiti politici (destra e sinistra che tradendo il mandato popolare hanno creato uno iato incolmabile tra elettore e politica) generando populismi rancori e manifesto rifiuto della politica ritenuta supina ai diktat dell'Ue e dunque superflua. Rarefare il miraggio dell'eguaglianza sociale, attraverso il falso raggiungimento dell'uguaglianza proposta dal mercato dei consumi, ove non esiste lotta di classe apparente.
La casa, l'auto, il lavoro, la sanità pubblica, il “tu devi perché devi” della transizione ecologica, della digitalizzazione e dell'intelligenza artificiale e tutte le altre riforme che ancora verranno, renderanno la vita impossibile alla maggior parte degli italiani.
Inutile poi, che la Meloni ci venga a dire di volere un'Unione europea diversa da quella che oggi esiste. L'Unione europea è questa, a questo serve: il suo integralismo economico e le sue vessazioni nei confronti dei pololi sono l'essenza stessa della sua ragione di esistere. Un'Europa dissimile, più libera e democratica non avrebbe senso, non potrebbe esistere in quanto tale, sarebbe la negazione del sistema oligarchico che l'ha generata. Non sarebbe essa in grado di rassicurare a sufficienza i mercati finanziari e il capitalismo che intende continuare a investire a queste condizioni in Europa, a scapito dei lavoratori. L'unica possibilità democratica e non violenta per liberarsi dall'oppressione e dalla tirannia dell'Europa è di non votarla, punto. La strada è lunga, costoro non si rassegneranno tanto facilmente alla disfatta, ma alla fine vincerà la democrazia, vincerà il popolo sovrano, vinceremo tutti noi cittadini liberi. PROCLAMIAMO L'ASTENSIONE GENERALE DI TUTTI I CITTADINI LIBERI ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE.


La mancanza di una sola donna nel programma televisivo in questione è un fatto che ritengo DISDICEVOLE: valuterà la Commissione di Vigilanza della RAI-TV si è vi stata una eventuale violazione del codice etico dell'azienda.
Mi permetto, inoltre, di entrare nel merito della nuova norma in corso di approvazione.
La norma che disciplina l'interruzione volontaria della gravidanza (aborto) è la Legge 22 maggio 1978, n. 194: "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza".
Questa legge non è stata minimamente INTACCATA da questa nuova norma disciplinata dall'articolo 44-quinquies (Norme in materia di servizi consultoriali) ed inserita in sede di conversione in legge all'interno del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, nuova norma attualmente in corso di approvazione definitiva al Senato della Repubblica e che così prescrive:
"1. Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità".
I servizi consultoriali, peraltro, non sono disciplinati dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194, bensì dalla Legge 29 luglio 1975, n. 405: "Istituzione dei consultori familiari".
Quanto sopra per dovere di PRECISIONE.