"Cerco un lavoro stagionale per mio figlio 16enne, ma nessuno lo assume: fa il liceo e non può avere un contratto di apprendistato"

Lo sfogo arriva da Cinzia Tamburini, di Rimini, che racconta le difficoltà nel trovare un impiego durante l’estate per il figlio: "Abbiamo parlato con bar, gelaterie, stabilimenti balneari, ma hanno le mani legate".

           

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Il ragazzo a 16 anni deve pensare a studiare e a capire come funziona il mondo. Avrà tutta la vita (purtroppo) per fare il lavapiatti o il facchino in uno stabilimento balnerare. Il fatto che qualcuno trovi normale una cosa del genere in un mondo in cui è necessaria una laurea triennale per fare il portalettere, e con un diplomino di scuola superiore si può ambire, al massimo, a fare il bidello precario in una provincia del nord Italia, dimostra solo l’arretratezza culturale diffusa del Paese. Questa gente purtroppo sarà ben presto una palla al piede per tutta la società, perché si ritroverà a 30 anni del tutto priva di qualifiche, incapace di svolgere attività specializzate e con spese crescenti derivanti dalla modernità ineludibile. Ma tutti contenti se a 16 anni, invece di imparare qualcosa di utile, il ragazzo ha spazzato in un sushi bar o ha lavato il gabinetto di un autogrill.


Claudia Forzano per cortesia cosa? Io non ci vedo nulla di male, quando esistevano i giornali degli annunci di lavoro, i genitori cerchiavano quelli interessanti per i loro figli e poi si faceva la telefonata. Quando avevo 15 anni, i miei genitori hanno fatto così con me, così ho chiamato solo quei numeri invece di leggermi tutti gli annunci, loro hanno impiegato tempo mentre io studiavo, lasciandomi solo quegli annunci da contattare. Se tutto questo per te è un problema, non farlo per i tuoi figli ma non giudicare chi ha il piacere di affiancare i propri figli su questi primi approcci e non è essere protettivo, ma individuare una strada insieme. Io non ci vedo nulla di male anzi se fossi un datore di lavoro vorrei conoscere la famiglia di provenienza


Siamo alle comiche oramai …
Per assumere minorenni devi avere una certificazione specifica, nulla di impossibile per l’amor del cielo, il minorenne non può lavorare oltre le 22 , non può toccare alcolici…
Persino i ragazzi che frequentano gli istituti alberghieri, i quali durante gli stage possono lavorare fino le 23 e maneggiare alcolici( per maneggiare alcolici si intende ; portate una bottiglia di vino al tavolo, fare cocktail, porgere un cocktail ad un cliente ) , mentre una volta dentro il mondo del lavoro , tutto qs non è possibile.
Il settore turistico è completamente allo sbando anche a causa di queste scellerate decisioni prese dai vari governi .


Luigi Gennaro mio figlio compie 18 anni ad Agosto, va a scuola regolarmente e sta frequentando il quarto anno. Vuole lavorare un paio di mesi in estate per pagarsi il corso di sci che noi non possiamo permetterci, perché vuole diventare guida alpina o entrare nel soccorso alpino. Peccato che in città non lo prendano perché la legge impone di non lavorare dopo le 22 o in luoghi in cui sono presenti alcolici. Nei negozi non lo assumono perché minorenne, idem Ikea, supermercati vari. Mica vuole fare chissà cosa, ma non credo che per riempire due scaffali o portare due bicchieri ad un tavolo ci debbano essere tutti sti problemi. Però i minorenni che girano di donne e che bevono alcool comprato dagli amici minorenni va bene. E se stanno a giocare con i videogiochi non va bene, e se vogliono lavorare non va bene.


Luigi Gennaro troppa gente purtroppo ancora ignora l'importanza della formazione permanente, delle competenze di cittadinanza legate alla digitalizzazione, delle competenze legate allo spirito di iniziativa ed imprenditorialità ( intesa come investimento su sé stessi...).
Detto questo, mio figlio studia, con buoni risultati direi...ha la passione per la fotografia e vorrebbe fare un corso professionsle e comprare una reflex piuttosto onerosa.
Non ci troverei nulla di male se quest'estate volesse tirare su due soldi consegnando pizze in motorino per la pizzeria sotto casa( no glovo/no altre società che gli "impongono" di ammazzarsi per strada per colpa di un algoritmo di ovviamente!)


Monica Piazza scusi ma perché invece di fargli fare un lavoro di schifo (per non usare la parola adatta) non gli compra, prima della reflex, 200€ di corso di programmazione? Il ragazzo impara una cosa nuova e utile, programma quando ha un’ora libera il pomeriggio e viene pagato da società operanti in tutto il mondo. Io non capisco la logica di mettere un ragazzo che studia a lavare gabinetti, posso capire che qualcuno debba farlo (ancora per poco, spero) ma si tratta di un’occupazione da riservare, anche per solidarietà sociale, a chi proprio non ce la fa a fare altro, ed è giusto così, perché tutti abbiamo diritto a campare.


Daniela Battistella ma non esiste, questa si chiama coazione al lavoro, non educazione. È come se lei dicesse che il ragazzo minorenne debba imparare a pagare l’IMU o a cambiare il catetere alla nonna: esiste un tempo per tutto, la giovinezza va preservata e sfruttata per acquisire competenze da spendere tutta la vita, non per capire in quale settore possa farsi sottopagare meglio con i titoli e le qualifiche che non ha. L’educazione al sacrificio si fa tutti i giorni se si vive in un contesto sano, io ho 35 anni, ho due lauree magistrali e tra poco un dottorato, ho già fatto in vita mia la mia bella gavetta e non ho avuto bisogno di lavare gabinetti a 16 anni per imparare da dove vengono i soldi. Se l’Italia è un Paese arretrato lo si deve a questo genere di ragionamenti: dopo generazioni che hanno fatto sacrifici per far studiare i figli, generazioni che li mandano a lavare escrementi in uno stabilimento balneare per pagarsi la benzina per il motorino. Se fosse vivo qualche nonno (ormai bisnonno) prenderebbe tutti a bastonate.


E dopo il linciaggio mediatico contro i percettori/le percettrici di RdC intenti a bivaccare su divani e sedie a dondolo (con tutte le storture e gli abusi comunque innegabili che ci sono stati, ma la valanga quotidiana di articoli apparsi negli anni passati, fomentanti oltretutto un odio sociale contro i più bisognosi, è stata agghiacciante e vergognosa, una vera e propria MARCH#TTA pagata ai padroni) e colpevoli di mandare in rovina i pooooveri imprenditori a corto di manodopera schiavil... pardon, personale stagionale... squillo di trombe, signori e signore... adesso rilanciamo niente meno che con le lodi (e l'incitamento) al lavoro minorile che però ahinoi è TROPPO regolamentato (hanno le mani legate, pore stelle), con una pooooovera mammina disperata in cerca di occupazione per il proprio figliolo?? A quando un bell'articolo inneggiante direttamente alla schiavitù e a quanto sarebbe comodo e auspicabile tornarci (magari senza fruste e catene che fanno troppo kink e poi che diamine, siamo nel XXI secolo eh)?? Eh?? EH?? Su, potete fare di meglio...


Cristina Amandorli Non dica squallide fesserie, non esistono lavoratori di "serie A" e di "Serie B" le regole di sicurezza sono UGUALI PER TUTTI e definite nel "Testo unico sulla sicurezza sul lavoro" (D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81) e valgono per TUTTI I LAVORATORI senza distinzione anche quelli non assunti direttamente dall'azienda, testuale :
"si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. In generale pertanto qualsiasi luogo di lavoro e qualsiasi azienda è soggetta alle prescrizioni in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori imposte dal D. Lgs. 81/08."

Questo la dice lunga sulle sue capacità imprenditoriali, conoscere queste cosa per lei É UN OBBLIGO DI LEGGE non una opzione.

https://www.vegaformazion...ica%20a,81%2F08.


10ºAnnalisa Gardin infatti, poi pero' abbiamo fancazzisti che fanno tardi nei bar, e che vanno in giro a fare cazzate, mezza giornata di sano lavoro estivo serve a formare il carattere dei ragazzi, imparare a ubbidire e a dire si , a dare valore al denaro guadagnato col sudore , imparare il rispetto delle persone , e staccarsi un poco dall' essere mammoni , inoltre imparare a prendersi le responsabilita' di quello che fai e delle tue azioni.
Era meglio una volta, quando, durante le vacanze estive , mandavano i ragazzi a bottega per imparare a ubbidire e per non lasciarli andare in giro a zonzo




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