La storia della barista centenaria che lavora tutti i giorni e che aprì il suo locale il Primo Maggio del 1958

Anna Possi: "Non ho mai pensato di starmene a casa e badare solo ai miei figli: ho fatto entrambe le cose. Nessuna differenza fra uomo e donna"

           

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Alla lettura di 'ma quale primo Maggio si lavora', ho perso un coglione.
Io non capisco che cazzo di macabro senso di libidine si possa provare a lavorare per ingrassare alla fine solo il sistema capitalistico nel quale viviamo.
Io lavoro da sempre e porto il pane a casa per mantenere mie figlie, ma di certo non nel lavoro trovo la mia realizzazione.
Quella la trovo nell'arte, nella musica nello studio nel portare avanti la mia persona verso la conoscenza di ciò che non so.
Questa etica del lavoro come massima aspirazione e modello di vita giusta e sana è solamente funzionale al mondo che arricchisce in maniera indegna poche persone a discapito del resto del mondo.
La signora probabilmente non aveva poi così tanto dentro di sé da curare oltre il proprio lavoro.
E questo per me ci renderà sempre schiavi.


Marco Baglieri con me sfondi una porta aperta! Condivido pienamente!Purtroppo ci sono ancora troppe menti chiuse che vedono nella versatilità di una donna un limite. Fiducia e complicità e cosi planano due mondi insieme in simbiosi ora distanti ora vicini! Basti pensare alle cariche istituzionali o nel pubblico ordinario o tra le cariche religiose?

Mi sovviene il pensiero filosofico di Hobbes" Ogni uomo è condizionato dai meccanismi dei propri istinti egoistici. La natura umana non è malvagia in assoluto ma lo diventa se lo Stato non riesce ad incanalarla produttivamente"
Solo così si può attuare l' altro pensiero illuminante, quello di Platone, il mio filosofo preferito. Secondo il quale l' uscita dell' essere umano dalla caverna dell' ignoranza forma menti bellissime e anime meravigliose!
Un caro saluto.




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