Idf: “Preso il controllo del valico di Rafah. Uccisi 20 miliziani e individuati nuovi tunnel”

L’annuncio dell’Idf mentre proseguono le trattative per il cessate il fuoco

           

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Paolo Ungaro è importante considerare il contesto storico più ampio in cui fu proposta la risoluzione ONU del 1947. Dopo la sconfitta dell'Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale, il controllo della regione passò sotto il mandato britannico, e l'ONU cercò di proporre una soluzione equa alla disputa territoriale che si era intensificata. La divisione proposta era basata su criteri demografici e geografici dell'epoca. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Gran Mufti di Gerusalemme, una figura chiave palestinese, si alleò con Hitler, cercando supporto per contrastare l'immigrazione ebraica in Palestina. Questo aspetto è spesso citato per evidenziare le complesse dinamiche e le scelte politiche dei leader arabi del tempo. La risoluzione del 1947 era un tentativo di porre fine a queste tensioni attraverso un compromesso, cercando di stabilire una coesistenza pacifica tra arabi ed ebrei nella regione.


Fossa Roberto anche i 18.000 bambini uccisi, avevano armi in mano? anche nel ritrovamento delle fossi comuni con dentro oltre 150 persone in camice medico ritrovati trucidati erano terroristi con armi in mano? anche i vegenti degli ospedali dove erano in vita grazie ai macchinare e dove i militari israeliani hanno tolto la vita distruggendo i macchinari, avevano le armi in mano? x non parlare dei neonati morti nelle incubatrici... anche loro erano terroristi? poi le voglio far notare che ieri le truppe Israeliano hanno ammazzato 20 dipendenti del Valico e cosa che non dicono, oltre a questi 20, anche 30 bambini... vi hanno fritto il cervello con questa continua propaganda occidentale, che mira solo a giustificare ogni atto crudele che Israele compie...e voi ci siete cascati in pieno -.-


Michele Rasotto e quindi vuoi dire in ultima istanza che l'unica risoluzione che ha accettato Israele è stata quella che gli ha assegnato i territori.
Perché chissà quante altre ne sono state emanate che gli imponevano di non esondare.
So' bravi tutti così...
È stato detto anche adesso dall'ONU: gli atti terroristici hanno radice in 70 anni di occupazione.

Se non si può tornare indietro vuol dire solo che Israele non ascolta nessuno.
Perché non sta scritto da nessuna parte che Israele debba rimanere così militarmente dispiegata in territori non suoi, ripeto con la scusa di difendersi e sempre con l'asso nella manica dell'antisemitismo che ha allontanato la possibilità di imporgli determinati comportamenti.
Guarda bene: ogni volta che ci si permette di criticare le politiche sioniste, immantinente arriva qualche comunità ebraica a puntare il dito sull'accusa di antisemitismo.
È quantomeno un comportamento poco onesto da persone che si autodefiniscono democratiche.
Per me non lo sono affatto.


Michele Rasotto vedi io capisco che siano stati attaccati ad oltranza dai paesi limitrofi.
Ma la Storia avrebbe dovuto farci leggermente evolvere da quelli che abitavano le caverne.
Esiste la cooperazione internazionale: sei stato attaccato da terroristi? Chiami i paesi che ti sostengono e gli dici "aiutateci a liberarci dai terroristi".
Non parti in quarta con u sentimento di vendetta.
I militari israeliani ballano sui cadaveri dei bambini.
E questo non è un comportamento dignitoso di uno Stato che si definisce democratico.
Ani è peggio dei terroristi che li hanno attaccati
Ché poi ci sarebbe da chiedersi: i terroristi si sono svegliati una mattina per andare ad uccidere gli israeliani?
La risposta credo sia negativa: è una reazione, che comprendo, al fatto che la Striscia di Gaza e la Cisgiordania siano oggettivamente delle prigioni a cielo aperto.


Paolo Ungaro è vero che le origini dello Stato di Israele sono legate all'ideologia sionista, che mirava a creare una patria sicura per gli ebrei, in particolare in risposta alle persecuzioni e alle discriminazioni che avevano subito in Europa e altrove. Tuttavia, non si può ridurre la creazione di Israele solo a un gesto di pietà internazionale; c'era anche il riconoscimento del legame storico degli ebrei con quella terra, un legame che risale a migliaia di anni fa. La risoluzione ONU del 1947 cercava di fornire una soluzione equa per entrambe le comunità, araba ed ebraica, che avevano rivendicazioni storiche e demografiche su quella terra. La tragedia dell'Olocausto ha sicuramente influenzato la percezione internazionale, ma il supporto per un 'focolare nazionale ebraico' era stato espresso già con la Dichiarazione Balfour del 1917, ben prima della Seconda Guerra Mondiale. La sfida era ed è trovare un equilibrio che riconosca e rispetti le rivendicazioni e i diritti di tutte le comunità coinvolte e la allora gestione araba, come minimo, non è stata particolarmente lungimirante.


Paolo Ungaro può essere ma un conto è espandersi su territori non riconosciuti mentre un altro conto è espandersi invadendo un altro stato. Gli israeliani, dopo la guerra dei sette giorni, avrebbero potuto espellere tutti gli arabi e dichiarare Israele tutti i territori conquistati. Scendere a compromessi con Egitto e Siria restituendo le pianure del Golan e del Sinai in cambio dell'assimilazione dei rifugiati. "Russificare" insomma. Però Israele vuole essere uno stato democratico e lo è in ogni caso. Tra poco andranno ad elezioni e vedremo cosa succederà. Potrebbe essere una svolta perché anche molti israeliani sono stanchi di questa situazione. Gli arabi però devono smetterla di volere Israele cancellata dalla faccia della terra.


Paolo Ungaro effettivamente, è importante riconoscere che c'erano e ci sono diverse opinioni all'interno della comunità ebraica riguardo la gestione del conflitto e la spartizione delle terre. Alcuni gruppi ebraici erano e sono ancora favorevoli a soluzioni più pacifiche e inclusive, mentre altri hanno adottato approcci più assertivi. La storia è complessa, con molti fattori politici e sociali che influenzano le decisioni e le azioni. Nonostante le buone intenzioni di alcuni, la realtà dei conflitti e delle tensioni ha spesso portato a soluzioni e reazioni meno ideali. Il tuo punto solleva una questione cruciale: la necessità di considerare tutte le voci e le prospettive nella ricerca di una soluzione duratura e giusta per tutti. E quindi torno alla domanda iniziale...




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