1ºGiuseppe D'Alessandro Vero, ma le ipocrisie vanno anche sviscerate.
Il gettito della tassa di possesso del televisore viene trasferito dallo Stato quasi integralmente alla RAI (90% circa). Perchè al di là del nome apparente, è in concreto l’abbonamento alla RAI al quale è stato messo il vestitino da tassa per renderne possibile l’incasso coattivo con gli strumenti propri del fisco.
Tutti i soggetti istituzionali coinvolti, dall’Agenzia delle Entrate stessa, al governo italiano, al Parlamento, non fanno neppure finta di crederci e chiamano il prelievo “canone RAI” nel linguaggio corrente. Perchè questo è quello che è, e lo sanno anche i sassi.
La RAI poi ha una pagina istituzionale dedicata, che se si trattasse di una tassa nemmeno dovrebbe avere, in cui lo chiama “abbonamento” senza fronzoli.
Per cui, pur sapendo la favoletta della tassa sul TV, ho tutto il diritto di non farmi prendere in giro. È l’abbonamento per vedere i canali RAI. E dovrebbe essere pagato dagli interessati, come avviene per DAZN o Netflix, non dalla generalità degli italiani.
2ºFabio Magrini tecnicamente giusto, però lo stato dai tempi di Berlusconi ha trovato uno stratagemma (osceno) perché alla fine il ricavato venisse pareggiato dalle reti Mediaset. La Rai ha un tetto di pubblicità che non può superare, mentre le reti private no: in questo modo alla fine della fiera i soldi che la tv pubblica riceve direttamente dal canone non sono superiori a quelli delle reti private, proporzionalmente al numero di reti in gioco. Questo stratagemma è ormai antico e risale ai tempi di Craxi. In questo modo anche se la Rai si sostenta grosso modo col canone Rai, essa non è per questo più ricca di altre emittenti, e il canone finisce per essere più che un ricatto un sistema per creare concorrenza tra pubblico e privato.
Detto questo io trovo giusto che si paghi per un servizio pubblico offerto dallo stato, il problema è che diventa sempre più scadente e non assolve alla funzione educativa e informativa che dovrebbe avere, quindi essenzialmente è denaro buttato
3ºGiuseppe D'Alessandro io uscirei dalla logica del contratto di servizio tra lo Stato e la RAI, che funzionava egregiamente quarant’anni fa, ma ai nostri giorni è del tutto persa.
Quando ero ragazzino, il servizio pubblico TV si occupava di informazione, spazi istituzionali per il dibattito politico, cultura e programmi educativi. Attività queste che non sarebbero mai state coperte dagli introiti pubblicitari, peraltro scarsi.
Poi, complice una certa politica che per interessi propri ha trattato la RAI da scomodo concorrente invece che da risorsa, siamo arrivati ai giorni nostri.
Dove l’informazione è quella di tutti gli altri operatori; l’approfondimento è legato alle persone più che ai programmi, e quelle persone scappano seguendo le offerte dei competitor; di produzioni esiste solo Sanremo, lo spazio istituzionale è il messaggio di Capodanno; la cultura è partite di sport minori con dodici affiliati che passano alle tre di notte, orario in cui non le guardano nemmeno i genitori degli atleti in campo.
Non sarebbe il caso di farla finita, liberare le mani ai dirigenti in termini di raccolta pubblicitaria ma per contro abbracciare la filosofia del libero mercato? Offri i contenuti che il pubblico e gli inserzionisti sono disposti a pagare.
4ºEttore Merico
Uè pappaga', ma tu il primo dell'anno mi vuoi rompere le palle?!
Le accise stocazzo...
A quanto sta la benzina nell'ultimo anno e mezzo?!
Io metto il diesel e quello non è andato oltre 1,75!
Adesso è a 1,68!
Con gli scappati di casa abbiamo avuto punte a marzo e luglio 2022 anche di 2,04, malgrado LO SCONTO DI 30 CENTESIMI, PAGATI CON I SOLDI DEI FESSI CONTRIBUENTI COME ME E TE!
Quindi, con o senza accise, ADESSO IL PREZZO ALLA POMPA È COMUNQUE CALMIERATO!
CAPISCI O VUOI UNO SCHEMINO?
Sull'aumento del gas...
Ma Peppe Gonde e i suoi sodali vi hanno detto che la Russia a partire da oggi ha finito di chiudere i rubinetti e quindi adesso l'approvvigionamento lo vai a prendere da stocazzo, visto che i cialtroni che sostenete hanno impedito la realizzazione di gasdotti con la vostra complicità e allora MO' CHE CAZZO VOLETE?!
E chiosa a margine, questo aumento riguarderà soprattutto gli utenti che sono ancora nel mercato tutelato!
Chiaro anche questo o vuoi uno schemino?!
Non capite un cazzo e vi ergete pure a scorbutici saccenti!
Guagliò ma va zapp e nun m'abbuttá chiù i cugliún!
5ºEttore Merico
No trumo'
Il problema tuo è che non sapendo un cazzo, non sai cosa rispondere...
Anzi leggiti pure gli aumenti delle pensioni minime che i cialtroni pentaverdsinistrati dicono siano di un euro, omettendo però, le loro magagne, nel periodo dei loro governi!
PAGLIACCI E BOCCALONI!
SE ALMENO HAI FATTO UN PO' DI MATEMATICA, LEGGI QUA!
2025:
616,67 (+ 1,90)
2024:
614,77 (+ 51,03)
2023:
563,74 (+ 39,40)
GOVERNO MELONI:
IN 3 ANNI, AUMENTI DI 92,33€!
2022:
524,34 (+ 8,76)
GOVERNO DRAGHI:
IN 1,5 ANNI, AUMENTI DI 8,76€!
2021:
515,58 (ZERO)
2020:
515,58 (+ 2,57)
2019:
513,01 (+ 5,59)
2018:
507,42 (+ 5,53)
GOVERNO "PEPPE GONDE":
IN 4,5 ANNI, AUMENTI DI 13,69€!
2017:
501,89
2016:
501,89
GOVERNI GENTILONI-RENZI
IN 2 ANNI, AUMENTI ZERO!
6ºI pregi artistici non fanno la differenza,possono anche essere assenti. E' importante mostrare altre credenziali. Con la destra al comando sono resuscitati cadaveri ormai putrefatti,inascoltabili. Cosi detti artisti che da 20/30 ci sbomballano con le solite 2/3 canzoni.Erano scomparsi ma cambia il vento e miracolosamente riappaiono. Anche quel vegliardo che toccava il fondo schiena alla collega,esautorato ma poi miracolosamente è riapparso. Vecchie mummie che non hanno più trovato collocazione neanche nel più sbrindellato museo di provincia. Io vorrei conoscere solo l'importo dei cachè di tutti gli artisti ingaggiati negli ultimi 2/3 anni. Forse chiarirebbero alcuni misteri televisivi,compresi alcuni misteri gaudiosi (per loro) e, se è rimasto un briciolo di vergogna,fare piazza pulita di vinificatori ruffiani. Ma a quando un sit in nelle piazze del colle per far capire a questa gente che il tempo della pacchia è finito?
7ºSono stato preso per pazzo all'aperitivo da alcuni sconosciuti a causa di una discussione riguardante la musica italiana, anzi, ad esser più precisi, un gruppo in particolare di musica italiana: i Ricchi e Poveri.
Circondato da sguardi attoniti, sostenevo con vigore che questi soggetti sono dei grandissimi truffatori. Il motivo è presto detto.
All'inizio della loro carriera, i Ricchi e Poveri erano in quattro: 2 donne e 2 uomini. L'unica cosa che ci è dato sapere è che dei due uomini ce n'era uno ricco e uno povero e delle due donne ce n'era una ricca e una povera. MA non hanno mai specificato quale delle due donne fosse la ricca e la povera e quale dei due uomini il ricco e il povero.
Dopo qualche anno una delle due donne ha lasciato il gruppo, senza che nessuno si prendesse la briga di specificare se ad andarsene era stata la ricca o la povera. A questo punto, per correttezza, il gruppo avrebbe dovuto cambiare nome, e si presentavano due opzioni:
- opzione A (andata via la ricca): il Ricco e i Poveri
- opzione B (andata via la povera): i Ricchi e il Povero
Ma sicuramente non ancora i Ricchi e Poveri dato che non c'era più la condizione di doppia pluralità.
Poi, come purtroppo tutti sappiamo, quello coi baffi è passato a miglior vita. E anche qui, i superstiti si sono ben guardati dal rivelarci se il simpatico baffetto era il ricco o il povero della rappresentanza maschile del gruppo (e, si badi bene, noi ancora non sappiamo neppure se era la povera o la ricca quella che aveva abbandonato).
A questo punto, sempre per correttezza, avrebbero dovuto cambiare nome una seconda volta, e le opzioni che si presentavano diventavano adesso quattro:
- opzione A: il Ricco e la Povera
- opzione B: la Ricca e il Povero
- opzione C: i Ricchi
- opzione D: i Poveri
Ma sicuramente non ancora i Ricchi e Poveri, che già non dovevano chiamarsi più così da anni...