Ilary Blasi: “Aspetto ancora Totti a cena. Mi mancano i vent’anni, ormai metà della vita è andata”

"La separazione non è una cosa bella, ma l’ho vissuta come una seconda chance. Nei momenti più difficili devi anche essere realista, le cose veramente brutte nella vita sono altre. Ci vuole consapevolezza. Il rammarico è nei confronti dei miei figli"

           

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Le notizie che arrivano dai colloqui di Cecilia Sala con i familiari sono drammatiche.

Una cella lunga quanto il suo corpo;
la luce permanente al neon che non ti lascia dormire;
la notte passata all’addiaccio senza neanche un materasso;
gli occhiali sequestrati;
una coperta appena per proteggersi dal freddo estremo;
nessun oggetto o genere di conforto;
nessuna visita o contatto umano dal 27 dicembre;
I diritti umani inesistenti e calpestati;
l’assenza di ogni forma di dignità umana.

Questo è il ritratto di cosa sia un regime brutale e delle condizioni in cui è detenuta la giornalista Cecilia Sala.

Alla faccia di chi ha ancora il coraggio di minimizzare, di insultare, di negare o addirittura esultare.

In un contesto come questo, non esiste divisione o polemica politica. Tutti devono fare la loro parte, anche la più piccola, perché Cecilia Sala torni a casa.

Tutto il resto viene dopo.




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