1ºTanja Oreto Ti ho appena spiegato, utilizzando i dati da te forniti, -perché- inquadrare il fenomeno con "una donna ogni settimana" (o peggio) non ha senso, e tu non mi ascolti e rispondi per slogan.
Muoiono sul lavoro due donne alla settimana (e 17 uomini), si suicidano 15 donne alla settimana (e 61 uomini), ma a te risplende (perché la propaganda batte forte) una donna alla settimana (e, come ti ho mostrato partendo dai dati che -tu- hai fornito, è ragionevolmente meno di così).
Adesso una domanda la faccio io a te: quando capitano casi come quello di Giusi Massetti, in cui si porta all'attenzione di tutti la madre uccisa insieme alla sua bambina, ma si dimentica l'altro figlio e il padrone di casa, uccisi nello stesso evento, che messaggio vuoi dare agli uomini, esattamente? Che gli unici problemi che vale la pena di affrontare sono quelli delle donne e che una bambina uccisa è femminicidio, ma di suo fratello ucciso assieme a lei chi se ne frega?
2ºTanja Oreto Buzzwords come se piovesse sono caratteristiche tipiche del femminismo tossico, dunque siccome io non ho fatto altro che argomentare sui dati che -tu- mi hai fornito, e tu ti butti su slogan e scemenze varie pur di non ascoltare, direi che il problema è evidente e non sono io.
Usi questi metodi da fanatici per evitare di commentare in maniera adulta, e allora io ti risegnalo la differenza nei numeri e la domanda che mette in luce la terrificante differenza di trattamento fra uomini e donne su queste cose:
madre e bambina uccise, due femminicidi.
fratellino e conoscente uccisi nello stesso episodio, completamente ignorati
Valgono di meno? Sono vittime di femminicidio anche loro? Sono le altre due a non essere vittime di femminicidio? Qual è la definizione di femminicidio, a questo punto?
Non so, rispondimi tu, visto che sei tanto brava a piazzare termini stranieri e a ignorare gli argomenti che non ti piacciono. Sei una donna adulta, forte e indipendente: sarai sicuramente in grado di rispondere. Giusto?
3ºTanja Oreto La parola chiave è "sembra".
Ma fortunatamente hai messo il link a un sito che mi ha stupito in positivo, quindi userò quello.
Da un lato, cita 34 casi nel 2024, che è un numero esiguo, rispetto alla popolazione (e uno dei più bassi al mondo), mostrando tra l'altro che non tutti gli omicidi di donna (120 all'anno, circa) sono femminicidi.
Per confronto, le donne morte sul lavoro sono 100 all'anno e quelle suicide sono 800.
Ma se ne parla pochissimo.
Dall'altro, nemmeno quei 34 sono tutti femminicidi: ne ho aperti un paio, e ho trovato: un omicidio-suicidio familiare (Giusi Massetti e la figlia, in cui sono stati uccisi anche un uomo e un bambino, il figlio della coppia), un omicidio per cause ignote (probabilmente disturbo mentale, Lucia Felici), un omicidio per denaro (Maria Campai).
Il caso di Giusi Massetti è particolarmente disturbante nel mostrare la differenza di attenzione data agli uomini rispetto alle donne: nello stesso evento, un uomo ha sparato alla moglie (morta), alla figlia (morta), al figlio (sopravvissuto), all'altro figlio (morto), al padrone di casa (morto) e alla madre (sopravvissuta). E poi si è suicidato.
Ma il sito parla solo della donna e della bambina, e soprattutto definisce femminicidio queste due persone, che chiaramente non rientrano nella definizione, vista la strage compiuta e il suicidio, e ignora i due uomini.
Ma in effetti, a ben guardare, quale è la definizione?
E sì che stiamo parlando di un sito che non cita una minoranza di tutti gli omicidi di donna compiuti in un anno, dunque che si rende conto del fatto che il femminicidio è solo una delle casistiche di omicidio.