Chi è Larry Ellison, l’uomo più ricco del mondo che ha scalzato Elon Musk

La straordinaria crescita di Oracle in Borsa consegna la palma al magnate statunitense del cloud. Una biografia di una riga nel sito aziendale cela una vita molto intesa: 6 mogli, due figli e le prodigiose vittorie nell’America’s Cup

           

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Due bolle per ricchi. Ieri, il titolo di Oracle, in una sola seduta di Borsa, ha guadagnato il 40%, portando la capitalizzazione della società non lontana dai 1000 miliardi di dollari. Era già salito del 45% nelle giornate precedenti. Da cosa è dipesa una simile impennata? I numeri reali parlano di un fatturato di 57 miliardi di dollari, 4 in più rispetto al 2024. e di un utile netto di 12 miliardi, due in più dell'anno precedente. Numeri importanti, dunque, ma che forse non giustificano un'esplosione come quella registrata in pochissime sedute, su cui hanno pesato molto, invece, la sempre più stretta vicinanza a Trump e alle commesse del Pentagono, l'iniezione di liquidità dei fondi e l'accordo, poi annunciato, con Open AI, che segna una sorta di cartello dell'Intelligenza artificiale che va da Larry Ellison, a Peter Thiel, a BlackRock alla presidenza Trump e al suo progetto Stargate. In estrema sintesi una bolla finanziaria costruita sulla narrazione che gli Stati Uniti intendano puntare il proprio futuro sull'Intelligenza Artificiale legata in primis alle strategie del Pentagono in antitesi all'affermazione cinese. La finanza guadagna sull'ipotesi di un conflitto tecnologico tra Usa e Cina: i beneficiari di tale scontro sono subito chiari. Il principale azionista di Oracle è Larry Ellison, con il 40%, che non a caso in due giorni è diventato l'uomo più ricco del mondo, seguito da BlackRock, Vanguard e State Street, proprietarie del 15% circa di Oracle. L'altra bolla è ancora più pericolosa perché si lega ai fortissimi venti di guerra europei. I droni russi diventano, in tempo reale, il ritorno del 1914, secondo un racconto mediatico e politico dai toni estremamente esasperati, e in poche ore tutti i titoli delle società che producono armi si impennano: da Rheinmetall, a Hensoldt, a Bae Systems, a Boeing, Leonardo, Lockheed Martin e Raytheon, una raffica di aumenti in grado di fare la gioia, di nuovo, dei grandi fondi e dei grandi azionisti. Intelligenza artificiale e armi segnano i confini del capitalismo finanziario dei grandi fondi e dei grandi azionisti, che hanno bisogno vitale di drammatizzare le tensioni geopolitiche.
A.v.