Facciamo pochi figli e nessuna politica ce ne farà fare di più (di G. Corbellini)

(da HuffpostItalia) Il calo della natalità non dipende da motivi economici ma culturali, e sarà per motivi culturali se torneremo a farne. Come la ricchezza e la fine della mortalità infantile ci hanno dissuaso dalla genitorialità. Che cosa c’entra il liberalismo. I veri problemi di un mondo con pochi giovani

           

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Nemmeno io ho figli ma non perché non mi piacc ma perché ho avuto una vita un po' sfortunata dove mi è toccato pensare a come sopravvivere e a come curarmi e non a frequentare ragazze altrimenti li avrei anche fatti. Tanti di voi sono giovani, in salute, e anche se non avete soldi vostri (cosa che io per esempio ho perché ho la fortuna di guadagnare bene ed avere indeterminato) avete probabilmente delle famiglie più o meno benestanti che vi aiuterebbe volentieri. Quindi anche se non navigate nell'oro stando da soli, secondo me tanti materialmente potrebbero permettersi dei figli, ma come è giustamente stato detto avete paura della situazione politica dei conflitti e qualcuno anche paura delle donne, mi dispiace vedere che avete il morale così basso perché evidentemente si è spinto affinché tanti diventassero così... Un consiglio, non dico fate figli per forza, ma sappiate cogliere la vita con più genuinità, non bevete non drogatevi, parlare di più con i vostri genitori anche se avete trent'anni suonati come me, una famiglia se sana, è la base più forte per stare a galla nel mondo, io non ho la fortuna di avere i genitori vicino lì ho a 3000 kilometri e non ci siamo visti per anni... La vita a volte non è apparenza ma è sostanza anche questo ha fatto nascere parecchio individualismo che non vi porterà da nessuna parte ragazzi credetemi...


Le politiche per la famiglia richiedono stabilità e tempi lunghi per produrre risultati concreti. Il nostro sistema politico, instabile per sua natura, è invece vincolato a cicli elettorali brevi, che rendono difficile programmare strategie a lungo termine. In altri Paesi europei sono state attuate politiche familiari strutturate: in Francia da oltre 50 anni, in Germania in tempi più recenti, con risultati evidenti e duraturi.

Per questo motivo, un presidenzialismo potrebbe offrire almeno cinque anni di stabilità governativa, permettendo di pensare al futuro e non solo alle prossime elezioni. Tuttavia, questo non basta: serve un vero patto sociale tra le forze politiche, capace di garantire la continuità di certe scelte strategiche a prescindere da chi governa.


Chiara Zago e dai, allora sù che devi arrivare ai minimo 4/5 figli dei nostri nonni e fare ovviamente la casalinga che gli asili costano troppo, ovviamente no a vestiti nuovi per i bambini dal secondo in giù e a scuola si va solo fino a quella dell'obbligo, poi a lavorare...
I tempi cambiano, ovviamente con loro le esigenze, oggi chi si metterebbe a confezionare abiti per bambini come facevano le nonne? Quanti sarebbero disposti a far mangiare pane e olio invece delle merendine? Chi non comprerebbe tutto il necessario per la scuola? L'economia domestica di oggi è un tantino diversa da quella del dopoguerra e nessuno che non sia costretto a vivere nel terzo mondo vorrebbe tornare a quelle ristrettezze perciò non si fanno figli per una questione culturale come è scritto nell'articolo ma anche per questioni economiche e poca fiducia nel futuro come dice Giuliano Salt.


Andrea Alberto Visca se i motivi di tipo economico fossero prevalenti rispetto a quelli sociali ci sarebbero le seguenti evidenze:
1) nel nord d'Italia (notoriamente più ricco) si farebbero molti più figli che al sud;
2) le persone con redditi alti avrebbero tutte 3-4 figli o più.
Le statistiche non dicono questo, ma il contrario.
Al nord, sopratutto nelle grandi città, gli italiani fanno meno figli che al sud e le famiglie benestanti (in tutta Italia) fanno meno figli rispetto a quelle più povere.
Non esiste alcuna evidenza statistica che dimostri che al salire del reddito sale anche il numero di figli.
Nel mondo è uguale, nei Paesi più ricchi, statisticamente, si fanno meno figli che nei paesi in via di sviluppo.
È chiaro che se gli stipendi fossero più alti, questo avrebbe un effetto sulla natalità, ma l'effetto sarebbe molto contenuto.
Il dato è molto più sociale che economico.
Onestamente se io guadagnassi 1.000.000,00 di euro al mese, non per questo farei 10 figli...


Facciamo pochi figli perché un asilo in media costa tra i 400 e i 700 euro al mese, perché pur avendone solo 1 devono lavorare entrambi i genitori e soprattutto avere l’aiuto concreto dei nonni (pur non solo economico) é spesso il surrogato necessario di un welfare che non esiste.
Facciamo pochi figli perché in questo paese o lavori o fai figli, peccato che gli uni non esistono senza l’altro.
Facciamo pochi figli perché il fattore culturale influisce, eccome, in un mondo in cui esistono soggetti come donald trump, vladimir putin e benjamin nethanyau non è stai proprio tranquillo ad avere una bimba di 4 mesi ed essere tu in età arruolabile.
Facciamo pochi figli perché questo mondo fa schifo, ma questo paese, su questo tema (dove sei anche perculato perché non ne hai o perché ne hai 1) fa anche più schifo del mondo.


Alessandro Maniscalchi ma dove sta scritto che dobbiamo sacrificarci? Peraltro non siamo nati in Africa e - fortunatamente - non siamo in economia di sopravvivenza.
Un cane è molto più facile da gestire anche senza asilo nido e non devo lasciare il lavoro, oltre ai costi molto più contenuti; non ho bisogno di una stanza in più e insomma, è chiaramente una cosa diversa.
Peraltro non siamo - fortunatamente - neanche nella situazione degli anni '40.
E cmq i miei nonni hanno fatto tre figli in una comoda casa, con un lavoro che ha permesso loro di fare tutto e di dedicarsi ai figli.


Giovanni Angelo Zini Il mito dell'uomo/donna forte al potere non ha mai prodotto miglioramenti sociali. Credere che una donna come la Meloni rappresenti un punto di partenza per promuovere politiche familiari è più che ridicolo. Peraltro le destre al potere hanno oggi un'idea irricevibile della famiglia, con la donna a casa e l'uomo al lavoro e l'esclusione di qualsiasi altra forma di famiglia. Basta vedere l'ostruzionismo ai matrimoni omosessuali e all'adozione per le coppie omosessuali, i ridicoli bonus, il tasso di disoccupazione femminile, la mancanza di infrastrutture e il dilagare di una violenza di genere che a parole tutti e tutte dicono di voler combattere ma coi fatti siamo sempre a una morta ogni tre giorni. E diciamocelo: i figli li fanno le donne e fino a quando non saranno realmente messi al centro i nostri bisogni economici, lavorativi, sociali e di sicurezza, saranno sempre meno quelle che decideranno di fare un figlio.


Lele da Milano certo che un figlio costa, ma era difficile crescere figli anche in tempo di guerra e i nostri nonni ne facevano 5-6 se non di più a famiglia! Facevano la fame, andavano in giro con vestiti rattoppati ma li facevano! Oggi nessuno in Europa sceglierebbe di fare figli per crescere in quelle condizioni, quindi si, la mentalità è cambiata. Mentre ci sono famiglie immigrate che pur nella miseria fanno ancora 5-6 figli! Mentalità diversa, fondamentalmente è l’emancipazione della donna che porta a riduzione della natalità! E’ un bene o un male? Difficile da dire, è un cambiamento netto che deve per forza farci riflettere su una riorganizzazione della nostra società e dei servizi forniti e prendere provvedimenti per non farsi trovare impreparati quando il 50% della popolazione avrà più di 70 anni! Sarà per un breve periodo, una decina di anni al massimo, ma ci saranno grandi problemi!


Alessandro Maniscalchi perché hanno,per buona parte, isee bassissimi. Spesso uno dei due coniugi lavora in nero o magari entrambi e allo stato figurano entrambi come persone indigenti. Dunque ricevono aiuti e agevolazioni (lo stesso vale per le famiglie italiane). Due che lavorano come impiegati,invece,non hanno praticamente diritto a nulla perché fuori dagli scaglioni che danno diritto alle agevolazioni. Che poi i due impiegati abbiano stipendi appena sufficienti per la vita a due allo stato non importa,difatti quello dell'impoverimento del ceto medio è un tema di forte attualità,visto che non si può certo definire benestante un soggetto che guadagna 1.200 euro al mese al giorno d'oggi. Dunque non banalizzi con esempi che non c'entrano niente.


10ºCerto giornalismo è corresponsabile. A furia di mettere articoli sulla vip di turno a cui la zia dice "quando mi dai un nipotino?" e che vede in questa domanda come l'apoteosi del medioevo trasformando la zia in folla, oppure sulla tizia che sbandiera ai 4 venti che "non voglio figli fatemi l'applauso voglio aperitivi e viaggi" per poi chiamare i carabinieri a natale se è da sola da vecchia, ecco i risultati.
Attenzione, prima che qualche "analfabeta funzionale" (o volutamente cretino, preferisco) fraintenda.
La scelta se fare figli è e deve rimanere strettamente personale, come è dalla notte dei tempi. Ma i media oggi fanno diventare il non fare figli un fenomeno culturale associato alla libertà, una presa di posizione, una bandiera, che ovviamente crea anche la squadra opposta, le famose mamme pancine.
Compito dell'informazione è, per la sopravvivenza della società, mettere l'accento sui vantaggi e sulla necessità di procreare, cosicché gli elettori chiedano politiche migliori. Perché possiamo mettere asili gratis, bonus, sconti, ecc, ma ci stiamo deresponsabilizzando diventadno più egoisti, e ne pagheremo il prezzo nel breve termine.




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