3 Commenti

Emilio Caputo resti sul pezzo, qui si parla d'altro... Trovi altrove spazio per i suoi risentimenti e si renda conto che il calo di nascita in Italia è ormai endemico, non è qualcosa che si vuole o no, è e basta..la società evolve e anche questa è evoluzione. Qui si parla di bambini che ormai fanno parte della nostra realtà e che consentono il funzionamento di troppe, ormai, scuole! Bisogna accettare che, ove non ci sono bambini italiani, per formare le classi gli stranieri sono necessari, se non indispensabili, e dobbiamo insegnare ai nostri figli ad accettarli e includerli... Le faide degli adulti non devono scaricarsi su di loro, i nostri figli e i figli di chi in Italia ormai vive e lavora.

Link: http://www.vin3.org/index.php?c=article&cod=357864&lang=IT#vin3Comment-1705556
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Matteo Veit E avevano ragione: erano spesso gentaglia. Io, che per motivi famigliari vado spesso in Germania - adesso scrivo da Norimberga - sento infatti, ad ogni fatto di cronaca nera inerente gli italiani (la strage calabrese di Duisburg del 2007, ad esempio, o quella famigliare tra sardi, ieri a Stoccarda) il peso di questa cattiva fama. Del resto, già cinquant'anni fa vedevo con rabbia i nostri immigrati in Svizzera provocare risse nei bar: e non ne ero certo felice. E allora? Mi facevano schifo quelli, come oggi mi fanno schifo gli stranieri che commettono reati nel nostro Paese. Quanto i tuoi dati "Antigone" poi è di parte - non modificano il fatto che i carcerati stranieri in Italia oscillino a seconda degli anni tra i 17.000 e i 20.000 (altrettanti sono i condannati a piede libero), mentre gli italiani detenuti all'estero, in tutto il mondo, sono appena 2.600.

Link: http://www.vin3.org/index.php?c=article&cod=357864&lang=IT#vin3Comment-1705550
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Vorrei riportare la mia esperienza in zona Centocelle, piena di ragazzini musulmani che frequentano le scuole romane. Molte ragazze smettono di venire a scuola intorno ai 14/16 anni. Dopo aver finito la scuola, pur con buoni risultati,si sposano e spariscono. Non escono più neanche il pomeriggio per una passeggiata. Una volta sposate si intravedono "appena" in qualche negozio di Centocelle. I giornalisti vanno a fare le interviste ai ragazzi che lavorano in quella zona, nati e cresciuti e diplomati in Italia, e questi rispondono sempre lo stesso: la donna deve stare chiusa in casa a fare la mamma. Mi chiedo, a cosa serve l'integrazione a scuola se fuori è totalmente disintegrata? La mentalità non cambia affatto. Bisogna fare qualcosa anche per il "dopo", ma aiutare le ragazze non basta. Deve cambiare la mentalità maschile musulmana, è impensabile crescere dei ragazzi con questi beceri valori.

Link: http://www.vin3.org/index.php?c=article&cod=357864&lang=IT#vin3Comment-1705553
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